Finalmente ho un pò di tempo per sedermi al pc,e ne
approfitto per condividere con voi un episodio della mia
giornata di ieri che mi ha toccata particolarmente.
Sono uscita con il mio Samuele nel podeagi sulla schiena e
sono andata al mercato del paese, come accade molto
spesso, molti mi guardavano incuriositi, chi mi indicava
sorridendo, chi esclamava “guarda quel bambino!?”… :)
poi, all’improvviso, un vigile urbano mi ferma e quasi mi
rimprovera dicendo “Signora, così no però!! E se suo figlio
dovesse avere bisogno di qualcosa lei come fa??” e io
sorridendo chiedo “ma di cosa dovrebbe avere bisogno che
non riuscirei a dargli?” lui se ne va continuando a dire “NO,
così Signora no!”… vabbè…
poi un’altra signora, credendo che io fossi straniera visto
come portavo il bambino mi indica e dice a suo marito a
voce altra “a vidisti a cinisa cà truscia?” (traduzione: l’hai
vista la cinese con il fagotto?) allora mi metto a ridere
chiedendomi cosa avesse portato la signora a credermi una
cinese!
E poi… magia… mi fermano due ragazzi di colore con una
bancarella di cinture e uno di loro mi dice “che bello,
guardarti mi ha fatto pensare alla mia Africa” e l’altro “qui
non avevo mai visto mamme col bambino sulla schiena, lo
sai che gli fa bene alle gambe stare così e imparano a
camminare prima?” e io… mi sono commossa leggendo nei
loro occhi la nostalgia di quegli uomini, per bisogno lontani da
casa. E sono stata felice di avergli regalato, anche se solo
nell’immaginazione, un piccolo ritorno a casa…
Ci occuperemo di Babywearing, di tutto quell'articolato e meraviglioso mondo che riguarda le tecniche usate per "portare (meglio trasportare) con sè un bambino/a". Legate all'origine dell'uomo stesso, sviluppatesi in tutte le culture del mondo con caratteristiche e accenti specifici, queste affascinanti tecniche e i suoi risultati materiali e immateriali, stanno riacquistando credibilità e seguaci.
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