Ci occuperemo di Babywearing, di tutto quell'articolato e meraviglioso mondo che riguarda le tecniche usate per "portare (meglio trasportare) con sè un bambino/a". Legate all'origine dell'uomo stesso, sviluppatesi in tutte le culture del mondo con caratteristiche e accenti specifici, queste affascinanti tecniche e i suoi risultati materiali e immateriali, stanno riacquistando credibilità e seguaci.
sabato 20 aprile 2013
Una famiglia Hippy!
e già, alle volte la stessa cosa cambia radicalmente rispetto agli occhi che la guardano...
molto spesso capita che insieme ad altre mamme mi trovi a
parlare di allattamento al seno prolungato ed esclusivo,
coosleeping, fasce portabebè, ecc... e vengo guardata come
una "marziana", un volta mi hanno simpaticamente accostata
a Mary Poppins :)! oppure mi è stato detto che ho la
"vocazione" dell'essere mamma...
Sarebbe bello se x un attimo facessimo tutti un balzo indietro
a prima della rivoluzione industriale, così da poterci
accorgere, guardandolo coi nostri occhi, che tutto quello di
cui circondiamo i nostri figli non è ciò di cui hanno realmente
bisogno, ma solo quello che ci hanno erroneamente
insegnato a credere sia il meglio per loro (grazie al
marketing e al consumismo estremo).
Non siamo una famiglia di hippy, anche noi prima di avere il
bambino siamo entrati nel turbine della lista nascita con tutti
quegli accessori che ci hanno insegnato fossero
indispensabili, poi, per nostra fortuna, siamo stati capaci di
fare un passo indietro e ricominciare ad ascoltare il nostro
istinto e ciò che il nostro bambino ci chiede, e adesso siamo
tutti più felici! :) :) :)
mercoledì 17 aprile 2013
Finalmente ho un pò di tempo per sedermi al pc,e ne
approfitto per condividere con voi un episodio della mia
giornata di ieri che mi ha toccata particolarmente.
Sono uscita con il mio Samuele nel podeagi sulla schiena e
sono andata al mercato del paese, come accade molto
spesso, molti mi guardavano incuriositi, chi mi indicava
sorridendo, chi esclamava “guarda quel bambino!?”… :)
poi, all’improvviso, un vigile urbano mi ferma e quasi mi
rimprovera dicendo “Signora, così no però!! E se suo figlio
dovesse avere bisogno di qualcosa lei come fa??” e io
sorridendo chiedo “ma di cosa dovrebbe avere bisogno che
non riuscirei a dargli?” lui se ne va continuando a dire “NO,
così Signora no!”… vabbè…
poi un’altra signora, credendo che io fossi straniera visto
come portavo il bambino mi indica e dice a suo marito a
voce altra “a vidisti a cinisa cà truscia?” (traduzione: l’hai
vista la cinese con il fagotto?) allora mi metto a ridere
chiedendomi cosa avesse portato la signora a credermi una
cinese!
E poi… magia… mi fermano due ragazzi di colore con una
bancarella di cinture e uno di loro mi dice “che bello,
guardarti mi ha fatto pensare alla mia Africa” e l’altro “qui
non avevo mai visto mamme col bambino sulla schiena, lo
sai che gli fa bene alle gambe stare così e imparano a
camminare prima?” e io… mi sono commossa leggendo nei
loro occhi la nostalgia di quegli uomini, per bisogno lontani da
casa. E sono stata felice di avergli regalato, anche se solo
nell’immaginazione, un piccolo ritorno a casa…
approfitto per condividere con voi un episodio della mia
giornata di ieri che mi ha toccata particolarmente.
Sono uscita con il mio Samuele nel podeagi sulla schiena e
sono andata al mercato del paese, come accade molto
spesso, molti mi guardavano incuriositi, chi mi indicava
sorridendo, chi esclamava “guarda quel bambino!?”… :)
poi, all’improvviso, un vigile urbano mi ferma e quasi mi
rimprovera dicendo “Signora, così no però!! E se suo figlio
dovesse avere bisogno di qualcosa lei come fa??” e io
sorridendo chiedo “ma di cosa dovrebbe avere bisogno che
non riuscirei a dargli?” lui se ne va continuando a dire “NO,
così Signora no!”… vabbè…
poi un’altra signora, credendo che io fossi straniera visto
come portavo il bambino mi indica e dice a suo marito a
voce altra “a vidisti a cinisa cà truscia?” (traduzione: l’hai
vista la cinese con il fagotto?) allora mi metto a ridere
chiedendomi cosa avesse portato la signora a credermi una
cinese!
E poi… magia… mi fermano due ragazzi di colore con una
bancarella di cinture e uno di loro mi dice “che bello,
guardarti mi ha fatto pensare alla mia Africa” e l’altro “qui
non avevo mai visto mamme col bambino sulla schiena, lo
sai che gli fa bene alle gambe stare così e imparano a
camminare prima?” e io… mi sono commossa leggendo nei
loro occhi la nostalgia di quegli uomini, per bisogno lontani da
casa. E sono stata felice di avergli regalato, anche se solo
nell’immaginazione, un piccolo ritorno a casa…
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